Dal 6 al 25 aprile negli spazi di Zap-Zona Aromatica Protetta, nel vicolo Santa Maria Maggiore 1, a Firenze, la mostra Testosterone e Aurora dell’artista Pablo Ellena

Un colpo di fulmine ai tempi di Instagram. O semplicemente l’incontro con una musa 2.0. Raskolnikovd ha scoperto così Lttlslr, volgarmente Pablo Ellena ha visitato così il profilo di Giovanni Dionisi. Ed è nata l’ispirazione che ha portato alla creazione di undici tele (100×120 e 80×100) in una mostra dal titolo Testosterone e Aurora, dal 6 al 25 aprile negli spazi di Zap-Zona Aromatica Protetta, nel vicolo Santa Maria Maggiore 1, in collaborazione con il ristorante gluten free Quinoa.

Un viaggio sul corpo di un giovane e del suo profilo Instagram: “Giovanni mi è piaciuto subito – racconta Pablo Ellena – non appena l’ho visto. Così ho maturato questo progetto: dipingo ispirandomi alle sue foto sul social network, naturalmente il risultato è qualcosa di molto personale”. Testosterone e Aurora nasce da due ossessioni, da una parte la fisicità degli uomini e dall’altra la religione. “Ho cercato tanto il mio D-O, sono passato da diverse religioni – spiega – fino a quando non ho capito che risiede semplicemente nel cielo, nel sole che sorge, dunque l’Aurora. E la donna è come l’Aurora, approdata da un’altra dimensione, accarezza la bontà, capisce ed è amica dell’altro, saluta la vita regalandoci ogni volta un nuovo giorno. Mentre il mondo appartiene agli uomini, sono loro che creano le guerre e martirizzano i diversi”. Dieci tele (in acrilico con tracce di carboncino) sono dedicate all’uomo e mentre l’undicesima a una donna, sua madre. Quest’opera non lascia trasparire più carnalità ma soltanto sentimento.

Pablo Ellena nasce in Argentina ma a dieci anni si trasferisce con la famiglia in Italia. Fin da bambino libri e disegno sono i suoi amici e Van Gogh il suo primo amore. Frequenta il liceo artistico di Lucca e in quegli anni conosce la pittura di Francesco Clemente. Da qui comincia a dipingere ispirandosi a Keith Haring e si specializza in ritratti. Vive a Firenze da quattordici anni e ha il suo studio in Santa Croce, quella che è diventata ormai la sua città ospita la sua prima mostra. L’inaugurazione sarà il 6 aprile alle 18.